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Visualizzazione dei post da settembre, 2007

Ineke Ruland, DelRae Roth (resoconto V parte)

Poi siamo uscite dalla limonaia per entrare in una specie di antica casina in pietra per il custode, che ospitava i profumi distribuiti da Morris. I primi che ho provato sono quelli di Ineke Ruland, una giovane canadese che ha presentato qui le sue prime 4 fragranze: After My Own Heart, Derring-Do, Balmy Days and Sundays, Chemical Bonding . La linea ha un che di americano, nel senso che è leggera, "innocua". Le fragranze non si staccano molto dalla pelle, come se fossero sussurrate, o come se avessero paura di essere troppo forti, di urtare la sensibilità del compagno di scrivania. Fragranze molto politically correct. Troppo. Nonostante questo, due mi sono anche piaciuti. Il primo della serie è ancora un ennesimo fiorito fruttato, ma questa volta il padrone della composizione è il romantico lillà, accanto a cui hanno messo foglie verdi e sandalo. Il risultato è poetico ed evocativo, l'ho indossato e mi sono ritrovata in primavera, con una gonna a ruota colorata di rosa e

Una sposa, un profumo/A bride, a perfume

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PLEASE SCROLL DOWN THE PAGE FOR ENGLISH TEXT! Poiché la potenza evocativa degli odori ci riporta indietro nel tempo, basta la sniffata di un secondo per rivivere un periodo, un giorno, un’emozione. E' per questo che la Stè e io abbiamo pensato (più o meno contemporaneamente) che per ritrovare anche a distanza di anni le emozioni di quel giorno speciale e dei giorni precedenti, non c’era niente di meglio che affidarle ad una fragranza da usare solo in quei giorni. Quelli subito prima, durante e dopo, il suo matrimonio. Così stamattina ci siamo viste per iniziare la ricerca, con la proibizione assoluta di comprare qualsiasi cosa. Oggi si prova solo. Le prime fragranze provate sono state quelle classiche: Jour de Fete e la Violetta dell’Artisan, Teint de Neige di Villoresi, Love in White di Creed, Sweet Oriental Dream di Montale. Jour de Fete già lo conoscevo, è una dolce manciata di confetti, un profumo tenero che resta molto vicino alla pelle, che però è un po’ troppo dolce per lei

Villoresi e Caron (resoconto, IV parte)

Nella seconda limonaia abbiamo visitato lo spazio di Villoresi : Diakranis è rimasta affascinata da Yerbamate e se lo è fatto spruzzare direttamente sul braccio. Spruzzare sulla mouillette un profumo di Villoresi è ancora meno indicativo che spruzzare qualsiasi altro profumo, perchè in questo caso la mouillette restituisce un'idea ancora più lontana dall'effetto reale sulla pelle. Yerbamate è una fragranza verde screziata d'oro, come un drappo di morbido velluto verde muschio che cangia quando la luce lo colpisce di traverso. Un profumo sfaccettato, ricco, aromatico di menta e lavanda, con un accenno di tè dolce mischiato a legni antichi. Boscoso senza essere buio, è anzi una foresta giovane, vigorosa, fresca e ancora coperta di rugiada. Mentre Diakranis sospirava d'amore per Yerbamate, io riscoprivo la magia silenziosa di Alamut , un legnoso sofisticato morbido come la seta. Ci sono dei fiori (rosa, gelsomino, tuberosa) ma si sentono in lontananza, come un vento dolce

The Different Company (resoconto, III parte)

Poi Diakranis e io ci siamo spostate allo stand dell' Olfattorio , dove la gentilissima Simona ci ha parlato per mezz'ora della linea " The Different Company " e ci ha fatto provare tutto. Le prime fragranze sono di Jean Claude Ellena, mentre le ultime sono firmate dalla figlia Celine. Secondo me la differenza si sente, soprattutto negli ultimi tre, che non mi hanno convinta. Le ho sentite come piacevoli mix di aromi vari, su una base acquosa abbastanza banale. I primi invece sono fascinosi, sontuosi, originali, ognuno di loro è un piccolo capolavoro, come un libro di miniature in cui ad ogni capoverso c'è un tesoro di colori e figure. Le materie prime sono fantastiche; le senti così nitide e cristalline che danno i brividi. Per creare queste fragranze Ellena ha cercato la concentrazione migliore per portare in primo piano la nota dominante, per farla risplendere a tutto tondo. Non ha usato fissatori (ma le fragranze resistono benissimo qualche ora), e non c'è

Histoires des Parfums, Tonatto, Parfums de Rosine (resoconto, II parte)

Allora cominciamo: la sede di "Fragranze" era dentro il bellissimo giardino di palazzo Corsini. Quindi all'aria aperta con prati, aiuole piene di piante profumate, grandi alberi. Padiglioni bianchissimi ospitavano il punto di registrazione, il ristobar, la bottega del barbiere. Nel prato grande c'era l'installazione artistica del profumiere Cerizza , di cui poi vi racconterò, e una rete con delle racchette per giocare al volano. Gli spazi dedicati alle Case, invece, erano raggruppati dentro tre edifici antichi -delle limonaie- in pietra, con enormi finestroni aperti sul giardino, pieno di alberi e piante diversi (querce, aranci ecc). L'atmosfera era bucolica, raffinatissima e anche vagamente onirica... complimenti, perchè l'impatto visivo era davvero forte. Appoggiati alle pareti delle limonaie, invece delle grate con i limoni, grandi armadi di legno chiaro con sopra i profumi. Abbiamo iniziato con le fragranze di " Histoires des Parfums "; il ge

Pitti Immagine Fragranze: resoconto (I parte)

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Eccomi di ritorno dopo due giorni intensissimi: sabato mattina alle 12 ci siamo viste con Diakranis alla stazione di Firenze, ci siamo conosciute, abbiamo mangiato qualcosa e poi abbiamo visitato la storica Officina di S. Maria Novella. Poi siamo andate alla boutique di Villoresi (che era chiusa), dopodichè abbiamo sbagliato sede (pensavamo che Pitti Immagine Fragranze fosse a Palazzo Pitti... sbagliato!) e finalmente solo alle tre e mezza ci siamo dirette verso la sede di "Fragranze", dove non siamo nemmeno riuscite a visitare tutto. In serata Diakranis è tornata a casa mentre io ho aspettato mio marito per trascorrere una domenica romantica (e profumata): abbiamo passato una bella ora piena all' Olfattorio che ha appena aperto e poi siamo tornati per un paio d'ore alla sede di Fragranze, così ho potuto finire con calma il mio giro. Il bello di questi due giorni è che annusando così tante fragranze, parlando con i distributori, con i responsabili prodotto, con coloro

Pitti Immagine Fragranze

Domattina prendo il treno e vado a Firenze a vedere Pitti immagine Fragranze! Sono tutta eccitata, esattamente come se avessi 8 anni e domani fosse Natale. Mi porto anche la macchina fotografica così potrò postare anche le foto. Ci vediamo lunedì!

Jammin e 2000 Ans d'Amour (Reminiscence)

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Reminiscence è una piccola azienda nicchia, creata negli anni '70 a Juan Les Pins, nella Francia del sud. Produce una linea di profumi e diverse linee di bijoux très très chic. Da noi i loro bijoux costano un botto, mentre i profumi (che secondo me sono di qualità superiore ai bijoux, e comunque di qualità superiore a molte altre linee più blasonate) costano cifre ancora abbordabili: una media di 60 euro per 100 ml. Conoscevo già il loro Patchouli, che merita una recensione a parte perchè davvero è tra i migliori che abbia mai annusato; l'Ambra, che è densissima, speziata, poudrèe, vagamente animale, può piacere o no ma non è un'ambra banale. Invece Rem, il loro proumo più famoso non mi è mai piaciuto un granchè ma resta comunque amato da moltissime persone ed ha l'indiscutibile pregio di essere stato un profumo originalissimo quando uscì, tanto da essere considerato, oggi, un  capostipite della famiglia ozonica/marina, caratterizzata da note salate e acquatiche. L'

Timbuktu (L'Artisan Parfumeur, 2004)

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Nella cultura anglosassone Timbuktu è l'Altrove per antonomasia: il luogo -forse di delizie, certamente di avventura- più esotico e lontano possibile. Così lontano che, più che un insieme di coordinate su una carta geografica africana, Timbuktu è un luogo mentale, una condizione dell'anima. Essere a Timbuktu significa essere in un Altrove inaccessibile. Io questo Timbuktu l’ho trovato un profumo davvero particolare, uno speziato che sa davvero di Africa, grazie al pepe rosa/cardamomo -che secondo me danno un tocco più “africano” che “orientale” alle fragranze speziate. Bertrand Duchaufour secondo me ha prodotto una delle migliori fragranze dell’Artisan Parfumeur. Sì e vero, anche questo dura poco e lo dico subito, ma comunque dura sempre una manciata di minuti più di molti altri profumi dell’Artisan e bisogna rendergliene merito. Ha una piramide curiosa: Note di testa: mango, pepe rosa, cardamomo, Cuore: fiore di karo karounde legno di papiro, incenso, Base: mirra, vetiver, pat

Aromi discutibili: il lato freak in ognuno di noi / Arguable smells: the freak inside anyone of us

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PLEASE SCROLL DOWN FOR ENGLISH TEXT! Un paio di settimane fa ero all’Orto Botanico di Montemarcello e mi stavano mostrando una piantina di ruta, che in Liguria viene tradizionalmente usata per insaporire la grappa. La ruta odora esattamente di pipì di gatto mista a liquirizia amara, ma quando viene immersa nell’alcol rilascia una aroma leggero e pungentino, piacevole e digestivo. Però annusata così, dalla pianta, è davvero sgradevole, ai limiti del nauseante. Invece a mio marito quell’odore è piaciuto moltissimo, tanto da sfregarsi le foglie sul polso. A una mia amica, invece, piace l’odore di benzina: quando si ferma a fare rifornimento annusa a pieni polmoni con aria estasiata. Mio padre impazzisce per l’odore (e l’aroma) delle cipolle: le fa in insalata, con le arance, anche da sole tagliate a rondelle accanto alla bistecca…con gran disperazione di mia madre che dopo tanti anni non si è ancora abituata. Io confesso di avere un debole per l’aglio. L’odore mi piace da morire, il gusto